Blog di Medicina e Chirurgia per condividere informazioni e ragionamenti e giungere ad una sempre migliore qualità di vita.
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domenica 16 marzo 2014

Alimentazione e cancro. Argomento ancora tutto da "metabolizzare"?

Quasi tutti noi ci siamo prima o poi interrogati su: cancro e cibo.
La vita moderna ed abitudini accumulate nel corso degli anni ci hanno sempre più allontanato dalla vera dieta dei nostri nonni ed oggi forse possiamo filosoficamente ammettere che questa società paga un prezzo al progresso teso alla comodità e che ha troppo sottovalutato composizioni e componenti dei prodotti alimentari.
E' vero che negli ultimi tempi molte cose stanno cambiando nelle abitudini di tanti, ma bisogna fare ancora di più.
Si può ragionevolmente affermare che certamente mangiare male non basta ad ammalarsi, ma mangiare bene invece può contribuire a ridurre il rischio.
Oggi è noto che un’alimentazione in cui sono introdotti  molti cibi animali come carne, salumi e formaggi e sale favorisce enormemente l’ipertensione e le malattie cardiovascolari; la carne rossa e troppo zucchero favoriscono l’insorgenza del cancro all’intestino; una dieta ricca di proteine animali favorisce l’osteoporosi e una dieta povera di verdure incrementa lo sviluppo di quasi tutti i tumori. Tutto questo è scollegato?
Il cibo è ormai sempre più raffinato e perde preziosissime sostanze nutritive. ma non solo?


- Sappiamo che il sovrappeso e, ancor di più, l’obesità sono i fattori di rischio, maggiormente associati ad un alto rischio di cancro; in pratica,  le persone grasse si ammalano più frequentemente di tumori 

Conosciamo come la vita sedentaria è considerata anch’essa una causa di cancro indipendente dall’obesità.

Dobbiamo imparare a ridurre il più possibile il consumo di alimenti ipercalorici e ad evitare le bevande zuccherate.
E' buona regola poi evitare alimenti ricchi di sale; u comportamento da portare avanti nel nostro cammino quotidiano.
Allora possiamo forse dire che esistono degli alimenti anticancro per eccellenza?
Forse dobbiamo tornare a dire una cosa:  gli zuccheri vanno assunti in particolare da frutta e verdura, ad esempio, che abbassano l'indice glicemico dall'organismo, riducendo il carburante di cui si nutrono le cellule tumorali (leggi anche: ai tumori piace lo zucchero?): sono consigliati poi anche le crucifere (broccoli e rucola), i pomodori, le fragole, le arance (meglio mangiate che spremute?). Inoltre sono utilissimi gli alimenti ricchi di antiossidanti - come il tè verde, lo zenzero, la curcuma - questi ultimi sono in grado di "detossificare". Essi sono di aiuto per favorire la pulizia e la "polizia" al nostro interno e così disinnescare i potenziali distuttivi insiti nelle formazioni tumorali.


Bisogna dunque insistere con un'alimentazione basata su cibi di provenienza vegetale, peraltro, basta guardare la piramide della dieta mediterranea per far tornare al centro i nostri reali bisogni!.
Sarebbe interessante infine analizzare più approfonditamente quanto mediamente oggi sia confusa l'idea di dieta mediterranea nella popolazione, rispetto alla dieta povera che è la vera grande unica "dieta" che può prendere il nome di mediterannea.
In questo senso invito i lettori di questo post a leggere e visualizzare l'ultima piramide alimentare e a rivedere le origini della vera dieta mediterranea.
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Blogeriatria for you



Demenza? deterioramento cognitivo lieve o demenza incipiente e deterioramento isolato della memoria. Non solo farmaci.....
Nella rete potrete trovare tantissime informazioni sull'argomento che però forse non soddisferanno il vostro desiderio di fare.
Ecco allora  una strada da percorrere, un suggerimento da applicare.
.....e rcordate: sentite sempre il parere del vostro Specialista di fiducia.

Una piccola palestra virtuale presente nella rete per aiutare la mente nel suo allenamento quotidiano.
Uno modo per iniziare piano e contemporaneamente provocare le nostre consuetudini ed avviare un percorso che è innanzitutto il tentativo di seminare un concetto ed accrescere la conoscenza e la consapevolezza su alcune tematiche che potranno e dovranno trovare spazio all'interno di un percorso complesso e nell'ottica di una visione olistica.
 un Blog/quiz per acquisire una mentalità.

La disidratazione: il turgore cutaneo, la secchezza delle mucose, la tachicardia e la cute anelastica, raggrinzita e fragile. Il problema nei nostri nonni (tratto da bloGeriatria)

La disidratazione nelle persone anziane può manifestarsi facilmente come una riduzione del turgore cutaneo, della secchezza delle mucose, con tachicardia e con  una cute anelastica, raggrinzita e fragile.
Può essere utile dare uno sguardo all'ematocrito molto alto ed alla creatinina che aumenta ma è importante in caso di disidratazione severa, sentire il parere dello Specialista, far visitare la persona e provvedere immediatamente al ricovero per reinfondere adeguatamente ed opportunamente le carenze di liquidi ed eventualmente di elettroliti e monitorizzare le condizioni cliniche in ambiente idoneo e protetto.
La disidratazione nel nonno può manifestarsi inoltre con un'alterazione dello stato di coscienza o come sonnolenza e/o come confusione dal momento che la sensazione di sete si riduce con l’età non è mai bene sottovalutare questi aspetti o trattrli senza una visita dello Specialista.
Raccogliendo adeguatamente le informazioni, si comprende facilmente dall'anamnesi, come il soggetto abbia  in molti casi mangiato e/o bevuto poco nei giorni precedenti, oppure abbia presentato vomito e diarrea;
ed è inoltre importante conoscere che l’invecchiamento é di per sè accompagnato naturalmente da una riduzione del sapore e dell’olfatto, che può anche compromettere seriamente l’appetito. 

disidratazione e cadute quale relazione?
Ricordiamo come premessa che con l'avanzare dell'età si verifica insensibilità dei barorecettori. Questa "insensibilità", combinata con la  disidratazione determina una tendenza all’ipotensione. E l'ipotensione.....

Tra i pazienti anziani moltissime delle cadute si verificano in bagno specie dopo essersi alzati dal letto. Cadendo spesso, inoltre i pazienti urtano contro oggetti duri e capita che si facciano molto male. E' importante che il letto del nonno non risulti essere troppo alto rispetto alle sue esigenze e che intorno ad esso si crei un ambiente idoneo. E' importante quindi una adeguata sensibilità della famiglia nel raccordare l'ambiente per favorire le nuove esigenze, mutate, della persona anziana.
Non siamo mai le stesse persone...abbiamo nel corso del tempo esigenze diverse...

Un suggerimento:
se dormite lontano (magari in un altro piano della casa) e volete stare tranquilli, potrebbero essere utili quegli strumenti di sorveglianza spesso usati nei bambini, mentre dormono; in fondo non abbiamo detto già in altri post che in qualche maniera geriatria e pediatria, specialità opposte, in qualche maniera si toccano?
In fondo i nostri nonni non tornano tutti un pò bambini?
Gli anziani sono bambini che crescono all'indietro. (Romano Battaglia)

Ricordatevi di farli bere adeguatamente e valutate che il nonno faccia una giusta alimentazione!!!
Poi sentite sempre il parere dello Specialista